lunedì 15 settembre 2008

Terminal 5, ovvero anatomia di una sconfitta

Caro Me,
Bentornato finalmente sul blog. In sti giorni fra influenza, lavoro, voglia di fare un cazzo, ma soprattutto il ritorno del Sig. Omino, abbiamo trascurato un po' la nostra cronaca britannica. Ma d'altra parte, chi se ne frega.

Oggi tocca a un argomento molto spinoso, e molto sentito nel mondo anglosassone, sia esso Albionico, Yankee, Wallaby, Bokke, Kiwi o Giubbe rosse: la sicurezza.
Ebbene sì, britannici, statunitensi, australiani, sudafricani, neozelandesi e canadesi si sentono ormai dal lontano 2001 nel mirino dei terroristi. I britannici in realtà anche da prima, special thanks to the Irish Republican Army - Provisional Branch, che negli anni 70, 80 e 90 si è data da fare per tenere sulla graticola i cittadini di Sua Maestà la Betty II.
Ora... al di là del fatto che sti terroristi si son fatti vedere sì e no 3 o 4 volte, e in ogni occasione non si è mai avuto la certezza matematica che fossero proprio loro i responsabili degli attentati (vedi: WTC, lettere all'antrace, ambasciate USA in Kenya e Tanzania), c'è da dire che a volte sarebbe il caso di interrogarsi sul perché facciano i cattivi, ma questo è un discorso lungo e spinoso che per il momento lascio da parte.
Quello che mi ha sconvolto, caro me stesso, è vedere come in sostanza questi terroristi - che non si sa neanche chi siano o se esistano davvero - hanno vinto!!
Napoleone e mille altri strateghi sono in lacrime!! Questi non si sa neanche chi siano, non si sa neppure se ci siano, ma hanno vinto. E alla grande, anche.
Ora mi spiego: Londra è una città enorme, grande come la provincia di Milano (e forse qualcosa in più), ha milioni di abitanti delle più diverse origini e classi sociali, è ricchissima e poverissima, ha risorse enormi, e soprattutto, ha una paura fottuta. Di che cosa non si sa, ma ha paura.
Dimostrazione ne sono gli annunci in metropolitana (Please make sure to take all your belongings with you, oppure Every baggage left behind will be examined by the Police). Dimostrazione ne è la penuria di cestini dell'immondizia in città, e la totale assenza al Terminal 5 di Heathrow.
Certo. Un gioiello di modernità, 1 km di gates, roba che più che al check-in sembra di stare alle casse dell'Ipercoop, e neanche 1 straccio di cestino. Ma non solo. Ciò che più incute rispetto è la preparazione minuziosa degli addetti al check-in. Esempio:

- Good morning Sir. Can I see your ticket?
- Good morning, yes, of course.
- Did you put anything in your suitcase?
(risposta vera) - Just my belongings
(risposta che avrei tanto voluto dare) - No, it's empty, I take it with me because it's sooo cool to have one.
- Did someone give you something to carry on the plane?
(risposta vera) - No, no one did.
(risposta che avrei tanto voluto dare) - Yes, a man with a long beard and a strange hat gave me a bunch of strange red candles with a clock on it, can you hear this "tick-tock"?

[A- Buongiorno Signore, potrebbe mostrarmi il suo biglietto?
B- Buongiorno. Certo, eccolo.
A- Ha messo qualcosa nella sua valigia?
B- Effetti personali
B- No, è vuota, me la porto dietro perché fa taaanto scic
A- Qualcuno le ha dato qualcosa da portare sull'aereo?
B- No, nulla
B- Sì, un signore con la barba lunga e uno strano copricapo mi ha dato un mazzo di candele un po' strane con una sveglia sopra, lo sente questo tic-tac?]
... Se un carabiniere ci avesse posto le stesse domande, tempo 2 secondi tutta Italia avrebbe riso della nuova barzelletta sui carabinieri. Gli inglesi, invece, prendono la cosa terribilmente sul serio. Idioti.
Anche perché, passato questo interrogatorio degno di "Scemo & Più Scemo", si passa il controllo sicurezza. E lì le cose si fanno seriamente: via zaini, borse, portafogli, cinture, giacche, e persino le scarpe. Menomale che avevo già cagato al mattino, sennò...
Metal detector, altro metal detector, palpatina, e poi "You can go Sir, thank you".

Peccato che l'accendino sia passato indisturbato, e che a 20 metri (circa 30 passi) dal controllo sicurezza ci sia un lussuoso negozio di Harrods - Food Hall che vende... la Chartreuse. Settantun gradi di morbidezza, in pratica, benzina. E almeno 6 profumerie che danno man forte.

Ma porcaputtana... ma allora mi avete preso per il culo per una settimana. Adesso, scusate, ma memore di un vecchio ministro degli esteri sovietico, vi preparo un bel cocktail: Chartreuse, pezzo di straccio, accendino. E vediamo chi si sente più sicuro.
Buona digestione!