venerdì 21 gennaio 2011

Pensieri oziosi di un ozioso (magari...)

Oggi ho sentito finalmente la sintesi perfetta di come potrebbe essere il futuro mio, e di tanti altri giovani - o per lo meno, non troppo vecchi - italiani: "Se rivince le elezioni, emigro, e torno solo per votare. E voto lui, perché se lo meritano, poi torno all'estero". Parole sante, in questo paese di puttane e puttanieri, servi e schiavi, cervelli all'ammasso e sottovuoto.

Non ho capito bene se è impazzito il mondo, o se sono io che sono un povero folle. Povero di sicuro, folle non ne ho ancora la certezza, ma non dispero.

Mi sembra di vivere in un tempo e in un mondo in cui si è perso completamente il lume della ragione, il senso della realtà e della vita. Gli esempi sono talmente tanti che wikipedia non basterebbe neppure per cominciare.
Magnati che - già ricchi sfondati - continuano a guadagnare miliardi ogni anno, magari come premio perché sono stati capaci di far fallire una banca o una multinazionale. Potentati che si avvinghiano alla poltrona come una scimmia si aggrappa a un ramo per non schiantarsi al suolo. Poveri imbecilli con le pezze al culo che pensano di poter emulare quei magnati, o quei potentati, solo perché han dato loro il voto, o perché "sono dei grandi".
Per non parlare sempre di quei poveri pirla, poveri e pirla, che hanno smesso completamente di pensare al proprio futuro, a quello dei loro figli e dei loro nipoti. Certo, perché devon pagare le rate del tv lcd da 99 pollici, del suv, delle vacanze a sharm...
O quelli che tifano per il nucleare, perché "ormai è pulito", e intanto girano col macchinone che fa 2 km con un litro. E magari i loro eletti, che autorizzano 10 centrali nucleari, e in contemporanea si stanno costruendo i rigassificatori. Ma tagliano i fondi alle energie rinnovabili, e se ne catafottono del risparmio energetico.
Per non parlare di chi rovina la vita a sé e agli altri in nome di non si sa bene quale entità astratta, ordinatrice e creatrice (?) del mondo. E di sticazzi.

Domanda: quanto può durare la vita di una persona? 80 anni? 90?

E allora, che cosa stracazzo se ne può fare uno di miliardi e miliardi di dollari/euro/sterline?? Se li porta nella tomba, così i vermi escono a fare shopping???
Quando magari un povero imbecille che lavora 9 ore al giorno ne guadagna qualche centinaio al mese?

E che cosa conta di più, nella vita? Uno schermo lcd, o sapere di aver lasciato un mondo un po' meno ingiusto e schifoso ai propri figli?

Il potere... mah... forse non lo capirò mai. Forse non lo voglio neanche capire. Sarò un povero coglione, può essere. Ma sono ancora uno di quei rari imbecilli che sfidano la cervicale e camminano a testa alta. Che quando si guardano allo specchio al mattino non hanno voglia di sputarsi in faccia. E nel mio piccolo, nel mio quotidiano, cerco di trattare tutti come persone, con la stessa dignità e lo stesso rispetto che voglio mi siano concessi.

You may say I'm a dreamer... but (I hope) I'm not the only one

sabato 25 dicembre 2010

Canto di Natale

eccoci qua, a distanza di un annetto.
Che cos'è cambiato? Tutto, o forse niente.
Ho superato la fatidica soglia dei 30, lavoro come un matto (per fortuna), sono sempre incazzato come un coccodrillo a pois, ma forse finalmente sto imparando una grande lezione dalla vita: mandare affanculo la gente è gratis!!!

La frustrazione si sa, è una brutta bestia, ma d'altra parte è anche una compagnia tanto sgradita quanto inevitabile. Soprattutto se vivi in Italia, se sei più o meno giovane, se sei povero, se sei frocio e se sei ateo e di sinistra.

E date le condizioni di cui sopra, la frustrazione è appunto inevitabile. Quindi, tàca la musica!

Tu, signora impellicciata che guidi il tuo suv in centro a mil'ano come se fosse il carrello all'Esselunga (perché la coop è troppo proletaria per te): VAFFANCULO!

Tu, cinquantenne uomo in carriera, che non sai fare un cazzo, sai di non saper fare un cazzo, ma per botta di culo sei "arrivato" in qualche posizione di potere, e ne approfitti a man bassa per farti i cazzi tuoi sulla pelle altrui: VAFFANCULO!

Tu, libero professionista ricco sfondato a suon di lavori in nero, che ti ostini a non fare fatture, a non pagare le tasse e mi proponi "150 con la fattura, 100 senza": VAFFANCULO!

Tu, giovane impiegata di agenzia di comunicazione, che mi parli di event planning, di concept, di mission, di feeling, e mi sbagli i congiuntivi: VAFFANCULO!

Tu, bocconiano figlio di papà, che se per disgrazia ti capitasse di lavorare due ore della tua vita ti verrebbe come minimo la rosolia, ma ciò nonostante pontifichi sul lavoro altrui: VAFFANCULO!

Tu, frocio frequentatore di community, che ti senti figo/genio/inarrivabile, ma che fra sei mesi sarai crollato come i monumenti di Pompei: VAFFANCULO!

Tu, sindaco di mil'ano, presidente della provincia, governatore della regione, che spendi I MIEI soldi lontano da "roma ladrona", e ti dimentichi di tappare le buche nelle strade facendomi spendere 300 euro di pneumatici: VAFFANCULO!

Tu, ministro della pubblica istruzione, che fai una porcata di riforma sapendo di fare una porcata: VAFFANCULO!

Tu, ministro dell'economia, che anziché riformare il mondo del lavoro, ti accontenti di continuare a spremerlo, facendo sì che assumere una persona costi ancora troppo per le aziende, e intanto sovvenzioni i tuoi amichetti: VAFFANCULO!

Tu, sovrano assoluto di stato straniero, che continui a blaterare cazzate su come l'uomo dovrebbe comportarsi, e intanto copri le peggio porcate dei tuoi dipendenti: VAFFANCULO!

E infine tu, traduttore/project manager che lavori 11 ore al giorno, che non riesci a liberarti dalla melma della tua vita: VAFFANCULO!

Ogni riferimento a fatti, persone, luoghi e funzioni reali è quasi del tutto casuale

mercoledì 30 dicembre 2009

Updates

Passate le feste, gabbato lo santo, torno brevemente per rettificare alcune nius.
- da fine agosto, sfidanzato: triste, mais c'est la vie. Si ricomincia a fare le vacche, in attesa che arrivi Mr Right;

- Cambiato lavoro, trovato un posto assolutamente splendido: capi umanissimi (e gay), collega splendida splendente sempre col sorriso sulle labbra, lavoro duro, ma soddisfacente. E una cucina a mia completa disposizione :P

- Ex capo passato per i sindacati, sganciato soldini, io goduto come un riccio;

Per ulteriori informazioni, rivolgersi in direzione

giovedì 16 aprile 2009

L'Aquila volerà ancora

Caro lettore, quanto tempo...
è più di un mese che non scrivo qua, e nel frattempo di cose ne sono successe. La più grossa, il terremoto a L'Aquila.
Da mezzosangue abruzzese (peligno, per la precisione), la tristezza è stata immensa, e più ancora la rabbia e l'orgoglio.
La tristezza per quei poveri cristi che sono rimasti sotto le macerie, per quei morti, per le loro famiglie, per la perdita che hanno subito.
La rabbia, perché come sempre in Italia si potevano evitare tante tragedie, perché questa tragedia poteva essere evitata. Perché il dolore è stato cavalcato come un lipizzano da parata da politici di calibro piccolo, medio e grande in tutte le televisioni e su tutti i giornali. Perché tanta gente si è stretta intorno a questa regione fiera e sfortunata essendoci costretta, un'altra volta, come al Friuli, all'Irpinia, al Polesine. Perché tanti altri hanno avuto il coraggio di scherzare su quasi 300 morti, hanno fatto battute di spirito, hanno colto l'occasione per riderci su. Una rabbia che non ha confini, e che da buon abruzzese difficilmente mi permetterà di perdonare, e certamente non di dimenticare.
L'orgoglio, di vedere un rugbysta fottersene delle macerie e dare una mano a salvare una vecchietta - bombola d'ossigeno inclusa - e rendermi conto che sì, chi ha assorbito una certa mentalità è fatto di una pasta diversa, in culo alla mentalità italiota! L'orgoglio di vedere gente pudica, schiva, che si ha pianto e piange i suoi morti per conto suo, e che ha ancora la forza di dire ai giornalisti "andate da un'altra parte". L'orgoglio di sapere che l'Aquila ricomincerà a volare, che la mia gente non si arrenderà.

E vorrei dire alle varie teste di cazzo giornalistiche, ecclesiali, governative e politiche in genere che si tenessero le loro elemosina pelose, le loro polemiche da sciacalli, le loro idee di grandezza sulla pelle della gente, le loro new town da beverly hills: non serve ai morti, non serve ai vivi, serve solo alle vostre facce di merda per farvi belli.

Le montagne de l'Aquila, di Sulmona, di Avezzano, vi hanno tenuti lontani per secoli. Speriamo che facciano ancora una volta il loro lavoro, e lascino passare solo chi ha rispetto per questa terra, chi ha rispetto per questa gente, chi entra in punta di piedi e dà una mano, senza aggiungere commenti.

mercoledì 4 febbraio 2009

ma vaffanculo vah!

Caro me,
questo blog sta assumendo sempre più i contorni di una specie di angolo degli sfoghi.

Ok, sono frustrato, lo so.

Però dai, non sono solo io a essere psicolabile... ammetterete (ammetterai, cioè, caro lettore) che un minimo di ragione ce l'ho. Mi spiego.
Ho 28 anni, mi sono laureato (5 anni del vecchio ordinamento, quindi una laurea seria) a 2004, e già lavoravo da più di un paio d'anni. Da 4 anni lavoro in un'agenzia di traduzioni dove il massimo cui si possa aspirare è un contratto a progetto, con uno stipendio che consentirebbe - al più - di non morire di fame.
Vivo in un paese in cui sembra che tutto vada alla rovescia: i ladri stanno in parlamento, i morti di fame vengono umiliati e - possibilmente - vessati con ogni possibile strumento, la scienza è un'opinione e la religione una certezza. Insomma, un paese di merda, sotto tanti punti di vista.

Guardando i TG o leggendo i giornali, la rabbia non può che aumentare, e non certo per colpa della crisi economica. Aumenta perché non c'è una notizia che sia una, non un fatto, non una cronaca: solo chiacchiere. Il ministro ha detto, il ministro-ombra ha replicato, il portavoce ha smentito, la portinaia conferma... Una sentenza definitiva? Opinione. Il delirio di un senatore pluri inquisito e condannato in via definitiva? Certezza. L'operato di un magistrato (sottoposto, per legge, a controllo di merito in II grado di giudizio, e a controllo di legittimità in III grado)? Persecuzione politica. Un senatore condannato per associazione mafiosa e imputato in almeno una decina di procedimenti penali? Un perseguitato.
Un giornalista osa raccontare un fatto, documentandolo riga per riga? E' uno sporco travisatore della realtà. Un ex giornalista diventato leccaculo del potente di turno dice una sua opinione? E' un fine conoscitore della realtà politica.

Scendendo di livello, passando alla vita quotidiana, le cose non vanno tanto meglio.
Dalla collega che osanna la hostess Alitalia andata al Grande Fratello ("ha fatto bene, ha sfruttato l'occasione, io avrei fatto la stessa cosa"), all'amministratore di un'azienda che - con investimento pari a zero - pretende una crescita del 30% in un anno, con la scusa che il settore "non risente della crisi"...
Per non parlare del fatto che la colpa non è mai di nessuno: dal ragazzino che ha partecipato all'atrocità sul disoccupato dato alle fiamme a Nettuno, all'assessore regionale lombardo all'Ambiente e tutela del territorio, che - condannato dal TAR ad abbattere 2 ville abusive - dice ancora "ho fatto un errore di valutazione". Tutti innocenti.

E tutti felici di pigliarlo in culo

domenica 11 gennaio 2009

quando il cervello è in vacanza

Cari lettori,
ossia caro me, mentre bevevo il caffè poco fa in televisione andava in onda un bellissimo dibattito culturale di alto profilo, con ospiti illustri e competenti, riguardante... l'oroscopo!
Pare insomma che Santaromanachiesa sia infastidita dall'onnipresenza dell'oroscopo nei programmi TV italiani, tacciandolo di becera superstizione e falsa idolatria.

Come dire: un cesto di lumache che da del cornuto all'asino!

Ben mi guardo dal difendere l'oroscopo, l'astrologia e qualunque altra forma di idiozia stellare. Ma che ad accusare tali idiozie sia proprio la chiesa, mi fa un po' ridere.
E a questo punto, fuoco alle polveri.

Ultimamente, per motivi professionali, sto leggiucchiando vari materiali molto interessanti, che vanno dalla Bibbia ai Vangeli, dagli scritti dei Padri della Chiesa ai più grandi filosofi degli ultimi 2500 anni. E non ho mai riso tanto in vita mia.
Si tratta però di risate molto, molto amare: sulla base di quelle chiacchiere, di quelle favole, di quei racconti - alcuni dei quali credibili come i deliri di un ubriaco di Tavernello - sono state decise le sorti di milioni, probabilmente miliardi di persone nella storia della civiltià occidentale.
Le popolazioni indigene dell'America del Nord e del Sud, gli africani, e gli stessi europei non credenti o "diversi" rispetto ai precetti di Santaromanachiesa, infatti, hanno alimentato roghi, ingrassato i campi e profumato l'aria con i propri corpi, solo per non aver creduto a "misteri della fede" quali l'immacolata concezione, l'infallibilità papale, il valore dei miracoli, o fregnacce belle e buone come donazioni fatte alla chiesa da imperatori e re. Millenni di potere costruito sul nulla, su qualcosa che non è dimostrabile, e che addirittura - a detta dei detentori del potere - non ha bisogno di essere dimostrato. Roba da matti!
La promessa di una vita nell'aldilà ancora oggi è benzina sul fuoco di vere e proprie pire su cui si stanno sacrificando migliaia di musulmani, di cristiani, di hindu, e chissà quanti altri in giro per il mondo. Quando si vedono poveri cristi che sono pronti a farsi esplodere, a farsi massacrare, a perdere famiglia, libertà e quant'altro in nome di un dio o di una dottrina religiosa, bisognerebbe fermarsi e fare un passo indietro.
E invece no, si insiste, sbandierando i precetti religiosi, somministrando perle di saggezza tratte dai racconti biblici - scritti da chi, quando, come, non è dato sapere - e si continua così a ingannare, a illudere, e a uccidere.
Sia chiaro, non ce l'ho solo con la chiesa cattolica, o con il cristianesimo in particolare. Ce l'ho con tutte quelle dottrine che impongono, in modo più o meno violento o sottile, scelte di vita che escludono la libertà di pensiero. Quando vedo una donna col burqa, o un uomo che storce la bocca davanti a un distributore di preservativi, o ancora qualcuno che inorridisce davanti a una macelleria, provo un'immenso scoramento. Perché ancora oggi, nel "terzo millennio" (ma in realtà i millenni di civiltà - o soi-disant tale - sono molti di più), l'ignoranza e la superstizione comandano ancora.
L'abbiamo visto davanti a scelte di coscienza, così come nella vita di tutti i giorni: referendum sull'aborto, sulla procreazione assistita, reazioni isteriche per una preghiera islamica davanti a una chiesa, o per un rosario detto davanti a una moschea. Ragazzi, sveglia: è come se uno si scaccolasse davanti a un quadro di Caravaggio. Non sarà chic, ma nessuno invocherà la forca per questo. Tale è, e tale dovrebbe essere nella mente di tutti, il valore di un gesto, di un simbolo, di un'abitudine, ed è ridicolo che ancora oggi vi sia chi sostiene il contrario, affidando a due pezzi di legno disposti perpendicolarmente un valore che non hanno. Una croce, in sé, non vuol dire nulla. I consigli morali dati da Gesù, già varrebbero qualcosa. Ma niente paura: la chiesa ha fatto di tutto per relegarli in un angolino dal quale probabilmente non usciranno mai.
E allora perché non cominciamo, una buona volta per tutte, a pensare alle cose serie, e lasciamo la fede, la speranza in una vita dopo la morte e le considerazioni etiche alla coscienza di ciascuno, e alla sfera privata?
Nella nostra qualità di esseri umani abbiamo modo di ragionare e di pensare a qualcosa di meglio e di più utile a tutti noi. Non saremmo neppure più costretti a comportarci come belve allo stato brado, grazie ai progressi tecnologici e scientifici, eppure - con tutto il nostro bel bagaglio morale, etico e religioso - continuiamo a vivere in questa fottuta parte di mondo a scapito di miliardi di poveri cristi nella stragrande maggioranza del pianeta.
E' questo che ci insegna la religione? Bene. Allora viva l'oroscopo! Oppure che so, viva l'Aspirina (non avrai altro FANS al di fuori di me, eccetto l'Aulin; non desidererai la pastiglia d'altri; onora il blister e la scatola; non masticarla; non dire falsità sulla Bayer; eccetera eccetera... non sono male come precetti, neh?)!
Rendiamoci conto che sono superstizioni, che sono cazzate cui ci aggrappiamo per mascherare la nostra ignoranza sulla natura, sull'universo e sulle sue origini, sul futuro e sul presente. Comodi palliativi che ci permettono di risparmiare tempo ed energia evitando di pensare. E rendiamoci conto, soprattutto, che queste superstizioni ci stanno costando molto, molto caro!

domenica 14 dicembre 2008

Lettera a Babbo Natale


Caro Babbo Natale,
Per la prima volta in 28 anni, mi rivolgo a te e ti scrivo una bella letterina.
Sai che sono ateo, non credo al nostro Primo ministro, e quindi - visto che ormai sono rimasto con una mano davanti e l'altra dietro - ho pensato di provarci, di affidare le mie misere richieste al tuo bonario sorriso barbuto.

Per quest'anno non voglio regali impacchettati sotto l'albero, né farò venire le emorroidi alle tue amate renne chiedendoti automobili, roulotte, o roba del genere.
Saranno cose molto semplici, sai che sono una persona alla buona. Per prima cosa, ti chiederei di affogare Hello Kitty in una vasca di acido solforico: in alternativa va bene anche lo spumante di Hello Kitty (un contrappasso coi fiocchi), ma non vorrei ti ferissi con i tappi.
Poi vorrei che la crisi economica che sta arrivando peggiori sempre più, fino a ridurre sul lastrico tutti gli italiani, e in particolar modo le classi medie, i piccoli imprenditori, e tutti coloro che hanno votato Berlusconi alle ultime politiche. Lo so che è una richiesta strana, non ti preoccupare: la speranza è che una volta che tutti si trovano col culo per terra, capiscano la cazzata che hanno fatto. Contestualmente, ti chiedo di portare un nuovo leader per la sinistra italiana, anzi, prima riportaci la sinistra, e prestaci uno dei tuoi gnomi come leader. Visti Veltroni, Rutelli & Co, sarà di sicuro un successone.
Se poi ti avanza un po' di spazio, ti chiederei di dare agli italiani un minimo di senso civico, giusto perché comincino ogni tanto a prendersi qualche responsabilità, a pagare le tasse, a rispettare gli oggetti e i luoghi pubblici; che i ministri dei trasporti capiscano che uccide di più la lentezza che la velocità, in autostrada, e che magari prima di dare la patente alla gente bisognerebbe insegnare a guidare; che i giovani capiscano che non tutti sono nati per esser dottori; che i cacciatori di teste si rendano conto di essere una categoria inutile; che i nostri imprenditori, soprattutto, siano consapevoli di essere in larga misura inetti, e che non è facendo le zecche e spremendo fornitori e collaboratori che si cresce e si crea sviluppo.
Inoltre ti chiederei di mandare in pensione la Josephine - B16, e di accendere nella testolina delle persone la scintilla che faccia capire loro che li stanno pigliando per il culo da duemila anni: che cazzo c'entra un prete con l'aborto, con i gay, con le coppie di fatto, con l'AIDS? Ti prego, fa che si tolgano definitivamente di torno, che dicano "Avemo sbajato", e chiedendo scusa scompaiano...
Infine ti chiederei di farmi avere un contratto di lavoro serio, dopo 7 anni di partita IVA e 4 di Contratto a progetto: ti giuro, non voglio diventare ricco, vorrei solo riuscire a pagare tutte le tasse che devo, magari prendere casina per conto mio - senza comprarla, ci mancherebbe - e cercare di farmi la mia piccola vita.

Caro Babbo Natale, ho esagerato eh? Vabe', senti, visto che anche per te ci sarà crisi, scegline una a caso, e fai tu. Tanto peggio di così sarà difficile che vada, finocchio ormai lo sono già, quindi a prenderlo nel culo ci sono abituato. Se proprio vuoi, almeno mettici un po' di sputo.

Buon lavoro per i prossimi giorni, e salutami le renne
Fjo