mercoledì 4 febbraio 2009

ma vaffanculo vah!

Caro me,
questo blog sta assumendo sempre più i contorni di una specie di angolo degli sfoghi.

Ok, sono frustrato, lo so.

Però dai, non sono solo io a essere psicolabile... ammetterete (ammetterai, cioè, caro lettore) che un minimo di ragione ce l'ho. Mi spiego.
Ho 28 anni, mi sono laureato (5 anni del vecchio ordinamento, quindi una laurea seria) a 2004, e già lavoravo da più di un paio d'anni. Da 4 anni lavoro in un'agenzia di traduzioni dove il massimo cui si possa aspirare è un contratto a progetto, con uno stipendio che consentirebbe - al più - di non morire di fame.
Vivo in un paese in cui sembra che tutto vada alla rovescia: i ladri stanno in parlamento, i morti di fame vengono umiliati e - possibilmente - vessati con ogni possibile strumento, la scienza è un'opinione e la religione una certezza. Insomma, un paese di merda, sotto tanti punti di vista.

Guardando i TG o leggendo i giornali, la rabbia non può che aumentare, e non certo per colpa della crisi economica. Aumenta perché non c'è una notizia che sia una, non un fatto, non una cronaca: solo chiacchiere. Il ministro ha detto, il ministro-ombra ha replicato, il portavoce ha smentito, la portinaia conferma... Una sentenza definitiva? Opinione. Il delirio di un senatore pluri inquisito e condannato in via definitiva? Certezza. L'operato di un magistrato (sottoposto, per legge, a controllo di merito in II grado di giudizio, e a controllo di legittimità in III grado)? Persecuzione politica. Un senatore condannato per associazione mafiosa e imputato in almeno una decina di procedimenti penali? Un perseguitato.
Un giornalista osa raccontare un fatto, documentandolo riga per riga? E' uno sporco travisatore della realtà. Un ex giornalista diventato leccaculo del potente di turno dice una sua opinione? E' un fine conoscitore della realtà politica.

Scendendo di livello, passando alla vita quotidiana, le cose non vanno tanto meglio.
Dalla collega che osanna la hostess Alitalia andata al Grande Fratello ("ha fatto bene, ha sfruttato l'occasione, io avrei fatto la stessa cosa"), all'amministratore di un'azienda che - con investimento pari a zero - pretende una crescita del 30% in un anno, con la scusa che il settore "non risente della crisi"...
Per non parlare del fatto che la colpa non è mai di nessuno: dal ragazzino che ha partecipato all'atrocità sul disoccupato dato alle fiamme a Nettuno, all'assessore regionale lombardo all'Ambiente e tutela del territorio, che - condannato dal TAR ad abbattere 2 ville abusive - dice ancora "ho fatto un errore di valutazione". Tutti innocenti.

E tutti felici di pigliarlo in culo