mercoledì 23 luglio 2008

Non ho parole

Anzi, no, sticazzi... ne ho tante... anche troppe!
Quando si dice che la merda cambia colore, ma la puzza resta uguale... Ovviamente sto parlando del mio capo, Colui-che-vale-più-di-un-maggiore-ma-meno-di-un-generale. Ho appena avuto la riprova di quali vette eccelse possa raggiungere la grettezza umana, e tutto questo grazie a LUI, fulgido esempio di integrazione fra il peggio dell'Abruzzo e la feccia genovese. Dovrei proprio ringraziarlo per la sua immane generosità nel prodigare figure di merda degne dei momenti più alti della Presidenza del Consiglio targata Arcore.
Allora: un cliente procurato da suo figlio, degno erede del padre, mi chiede una traduzione in cinese, asseverata e legalizzata (gli iniziati capiranno di quale rottura di minchia si tratti). Naturalmente, in no time. E sfrange talmente le palle, questo simpatico avvocatino dal nome che ricorda il "traghettatore delle anime" di dantesca memoria, che alla fine ci prende per sfinimento e faccio partire la traduzione. Sì, proceda, abbiamo una fretta del diavolo, il cliente è fondamentale, figuriamoci se non paga. Poi 4 giorni di silenzio, e infine, la richiesta di sospendere tutto. Peccato che in the meantime il lavoro fosse già pronto. 2.500 euri di roba.
Totale: il cliente dice che non ha firmato nulla, quindi non ha intenzione di pagare. Sub-totale: Fjodor, sei un coglione.
Avviso immediatamente the Boss, e propongo uno scontissimo al cliente. Nada.
Riprovo: nada. Insomma, alla fine costui ci comunica ufficialmente che non paga. E ci dobbiamo tenere sul groppone 2.500 euri di roba.

OK. Mea culpa, mea culpa, meamaximaculpa (gesto; frattura di 2 costole). Cenere sul capo, mi tengo i miei insulti e amen. Intanto, tiro su i conti del mese, e risulta che siamo sopra del 70% rispetto ai mesi standard, e questo grazie a 2 clienti gestiti, allevati, coccolati e nutriti da moi. Lo faccio presente - umilmente - a Colui, dicendo che insomma, alla fin fine, mi sto facendo perdonare. Sorride, non dice nulla.

Oggi mi chiama in "sala riunioni" (mancano solo i rubinetti, e poi potrebbe essere spacciata per il terzo cesso dell'ufficio), e mi dice "Sai, stavo pensando che sì, insomma... per recuperare quei 2.000 e passa euro... magari... non so... non potresti fare qualche traduzione extra? Per esempio, c'è il sito che sarebbe da aggiornare con delle traduzioni in inglese... ecco... Quindi se potessi occupartene tu, per quanto riguarda il tipo di discorso..."

...
io basito
...

Ma subito mi viene in mente una cosa. E accetto, sorridente, di fare io quelle traduzioni.
Certo, ci mancherebbe!

Eh sì, caro il mio testa di merda, le farò proprio io quelle traduzioni. Ufficialmente.
Vai a scovare tutte le cartelle che affiderò a traduttori madrelingua, e che spalmerò su 4 o 5 lavori. Così, caro il mio testa-di-prostata, non solo prenderai nel culo i primi 2.500 euro, ma prenderai nel culo anche le cartelle di lavoro che "farò io". E stai tranquillo che userò il traduttore più caro della nostra scuderia, sai com'è, è un fatto di qualità...

Non ti sono bastate le centinaia di ore di straordinari che ti ho regalato? I sabati e le domeniche passati a guardare la posta per consegnare testi? Le ferie spostate all'ultimo per farti un favore? Le corse a destra e a manca ad asseverare lingue che non sapevo neanche esistessero, per farti guadagnare 42 euro rischiando la galera?
Evidentemente, no.

E allora, da oggi ti farai bastare le 8.00 ore spaccate che dedicherò alla tua azienda di merda. E ti farai bastare la voglia che avrò di lavorare, a seconda dei giorni. Vuoi mettermi alla porta? Fallo.

Poi però non lamentarti, se non avrai più neanche la porta...

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