venerdì 18 luglio 2008

ok, cominciamo...

Di questi giorni la notizia di una sentenza di tribunale (cassazione? boh, nun me ricordo) in cui si acconsente all'interruzione dell'alimentazione forzata di una povera crista che da 16 anni vegeta in un letto d'ospedale.
OK, l'argomento è parecchio spinoso, lo ammetto. Anche se mi verrebbe da dire che in realtà l'argomento in sé non è per niente spinoso, ma che è stato reso tale da una piccola cosa. Una cosina che si chiama cattolicesimo, e che si esprime sotto varie forme nei quattro angoli del pianeta (che anche se è rotondo, i suoi begli angoli ce li ha lo stesso). Il fatto è che grazie a una determinata visione del mondo, fatta propria e in parte generata da chi si rifà alla dottrina cattolica, o alla fede cristiana più in generale, oggi come oggi nessuno può dire di essere del tutto padrone della propria vita. E della propria morte, che ne è la naturale conclusione.
Nulla conta il fatto che una persona esprima la propria volontà nel pieno delle proprie facoltà, né che nulla e nessuno abbiano ancora dimostrato un'appartenenza dell'essere umano a qualsivoglia ente superiore - che a sua volta non ha ancora palesato la propria esistenza. Insomma, a me sta sul culo che tu decida di non soffrire, quindi stai qua e muori agonizzando, full stop: questo pare essere il ragionamento che anima tante testoline più o meno clericali in Italia e nel resto dell'orbe terracqueo.
Be', se non si fosse capito, a me non sta bene. Io voglio andarmene come voglio io, non come vuole qualcun altro. Non ho potuto dirigere io l'apertura del sipario su questa vita, almeno che l'uscita di scena la decida io!
Come si fa a dire a un malato terminale - di cancro, di AIDS, di diabete, di Parkinson, o di qualunque altra malattia terribilmente dolorosa - "No, tu non ti puoi suicidare, perché la tua vita appartiene a Dio"? La risposta che mi verrebbe spontanea è "E allora che se li tenga lui i miei dolori, e non rompa le palle a me". Ma nella sua infinita generosità, l'Altissimo (che non è Berlusconi, per definizione) concede la grazia di soffrire come bestie, di sperimentare picchi di dolore che forse neanche i nazisti hanno mai inflitto alle proprie vittime.
E allora, due cose.
La prima: spero un domani, quando toccherà a me, di avere la forza e la possibilità di scegliere io la mia morte, di potermi imbottire di beta-bloccanti e vodka (o barbiturici e rum, magari con un po' di lime e zucchero) senza dare a nessuno l'incombenza di farmi sto favore. E spero che nessuno osi sindacare la mia scelta, altrimenti l'ultimo mio gesto sarà quello di aprirlo in due, grande o piccolo che sia, laico o prete che sia.
La seconda: auguro a tutti coloro i quali s'indignano e lanciano anatemi contro costoro che decidono di smettere di soffrire, di passare anche solo la metà della sofferenza che tanto incensano. O di finire al San Raffaele, dove fino a qualche anno fa, la morfina non veniva somministrata perché il dolore nobilita...

Bene... ora una bella toccatina di palle e vado a fumarmi una sigaretta :o)
Baci

3 commenti:

Freud ha detto...

Cara Zanzara.

First piazzo subito un off topic. Questo layout è decisamente inconsistente rispetto alla ricchezza degli interventi. Corri ai rapari. Te ne potrei fare uno io per 500 euri ghghgh, ma si more smart e googola "blogspot xml template" e troverai tante figate pronte all'uso e, soprattutto, gratuite.

Tornando in topic... sono davvero amareggiato da questa storia, così come lo ero per la storia Coscioni e come per tutte le altre del genere. E' criminale, è davvero criminale obbligare una persona al dolore oppure allo stato vegetale. Purtroppo viviamo in un paese dove la Chiesa cattolica permea ogni piccola cellula della società e la popolazione ha ancora il timore medioevale di ribellarsi. Perchè siamo uno stato fatto di paesini, dove il parroco ha il "certificato penale" delle tue azioni pronto per essere usato per puntare il dito (aihmè non il medio). Non nego il diritto ai cattolici di pensare come vogliono, ma è ora che si adeguino alla modernità: c'è anche chi la pensa differentemente e tali pensieri meritano la stessa rappresentanza dei loro.
E oltre alla questione eutanasia mi viene subito in mente la questione Legge 40... anche qui i paladini crociati si sono mossi in favore della vita.
Ora, 3000 embrioni non utilizzabili sono stati BUTTATI grazie a questa legge scandalo al posto di essere riutilizzati per SALVARE delle vite.
Che, cari amici cattolici, ci si muove in favore della vita quando fa comodo o quando si sa che si avrà un lauto ritorno sui media?

Io spero veramente di non ritrovarmi mai nella situazione di non poter scegliere. Di obbligare una persona cara a scegliere per me lottando contro la nostra mentalità crociata.
Perchè questo non è muoversi in favore della vita, qui è accanirsi sul dolore, non aver rispetto della dignità umana, mettere il dito nella piaga e provare un certo piacere perverso in tutto ciò.

Freud ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Freud ha detto...

uhm mi dice che ho eliminato il commento in realtà io non ho eliminato un'emerita minchia.

copy&paste

ps:

off topic 2.

magari dovresti fare anche un po' di "spread the word" perchè sono solo io il rompicoglioni commentatore di questo blog. Eh inzomma, mi sento un tantinello solo, si sa mai, un po' di public relation e mi fidanzoh con qualche altro partecipante.

L'imperativo è link link link, trackback e blogroll!

ah e sopra intendevo "embrioni non impiantabili" :P